Il terremoto del 1908, noto anche come terremoto di Messina, fu uno dei più gravi disastri naturali nella storia d'Italia. Si verificò il 28 dicembre 1908 nella regione dello Stretto di Messina, tra la Sicilia e la Calabria.
Il terremoto, che si stima avesse una magnitudo di 7,5-7,9 sulla scala Richter, colpì l'area intorno a Messina e Reggio Calabria. La città di Messina fu la più colpita, con la maggior parte degli edifici distrutti o gravemente danneggiati. La città di Reggio Calabria subì anche danni significativi.
La scossa principale del terremoto durò solo pochi secondi, ma fu seguita da numerose scosse di assestamento che causarono ulteriori crolli e danni. Si stima che tra 75.000 e 82.000 persone persero la vita a causa del terremoto e del successivo tsunami che colpì le coste.
Le operazioni di soccorso furono difficoltose a causa della distruzione delle infrastrutture e della mancanza di personale e attrezzature adeguate. L'aiuto internazionale arrivò da vari paesi, ma le operazioni di soccorso si svolsero in un clima di caos e furto.
Il terremoto del 1908 portò a una maggiore consapevolezza sulla necessità di sviluppare norme antisismiche e migliorare le infrastrutture di protezione civile. Inoltre, ha contribuito a cambiare le politiche di pianificazione urbana in Italia, con la promozione di edifici antisismici e la creazione di zone a rischio sismico.
Il terremoto del 1908 rimane uno dei peggiori disastri naturali nella storia del paese e una triste memoria per le comunità colpite. Ancora oggi, in occasione del suo anniversario, vengono organizzate cerimonie commemorative per onorare le vittime e ricordare l'importanza di essere preparati ai terremoti.
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